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Ultime di Alda e Carlo su Nonna Emilia – Aber gennaio 2022

Da anni sosteniamo suor Maria Marrone, missionaria comboniana, nei suoi progetti: aiuto e sostegno agli orfani sieropositivi, in particolare durante il cosbel’s campus; tirocini formativi di avviamento alle professioni artigianali (parrucchiera, sarta, falegname, meccanico di motociclette, barbiere…) per gli stessi orfani diventati ragazzi o per sordomuti. 

Nel periodo covid, con le scuole chiuse e l’impossibilità di creare assembramenti, la sua attività si è molto trasformata: hanno intensificato le visite a domicilio delle famiglie più vulnerabili dei bambini da loro seguiti, avendo modo di “invitare” ai tirocini formativi i fratelli più grandi, oltre a scoprire situazioni di disagio e povertà al limite dell’immaginazione.

È il caso della nonna Emilia. Non avevamo in programma una visita da lei, perché stavamo andando a trovare una famiglia con tre figli sordomuti, ma lei ha riconosciuto la macchina - del resto… non passano molte macchine da quelle parti così remote - e si è letteralmente messa a correre per raggiungerci.

Ci ha pregati di andare a trovarla a casa e così l’abbiamo seguita. Quando siamo arrivati, abbiamo capito perché…

Una nuvola di bambini (non tutti nipoti suoi, alcuni arrivati per vedere i Muzungu - i bianchi, cioè noi - o la macchina), una capanna dal tetto tutto rotto e tanta fame. Ma per fortuna, ad accoglierci, abbiamo trovato soprattutto, tanti sorrisi!

Abbiamo ascolto la nonna Emilia, le difficoltà che erano diventate insormontabili, a causa del covid. Tutto si è bloccato per due anni, i piccoli mercati rurali sono stati vietati, per evitare la circolazione del covid. Non c’erano più nemmeno i soldi per cambiare il tetto di paglia della capanna. Per “caso” avevamo nel bagagliaio del pick-up una grossa gallina bianca, un po’ di farina, fagioli, sapone, tanti vestiti per bambini e qualche peluche. Non abbiamo esitato a darle tutto, ma ci sembrava non fosse abbastanza.

Così ci siamo confrontati con suor Maria e abbiamo deciso di sponsorizzare la costruzione di una casetta nuova per la famiglia della nonna Emilia, fatta di mattoni, col tetto in lamiera, e anche i servizi igienici. 

La dignità dei bambini ci sta molto a cuore, così come la loro salute: e come si può crescere bene, senza cibo, senza un tetto che ripari dalla pioggia, senza un wc?

Come sempre, una goccia in un oceano di bisogni, ma tocca ad ognuno di noi fare un piccolo passo, perché insieme si possa avanzare verso un futuro più giusto per tutti!

Nonna Emilia non è la sola a vivere in queste condizioni, è solo stata la più “coraggiosa” e intraprendente, mettendosi a correre non appena ha capito che stavamo passando. Non ha avuto vergogna di mostrare la realtà con cui doveva combattere per sopravvivere e chiedere aiuto. E noi non ci siamo sentiti di dire di no!

Vuoi fare la differenza anche tu, per qualche nonna e i suoi nipotini? Aiutaci ad aiutarli, anche un piccolo contributo può bastare!

Alda e Carlo

 

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