Festa di Laurea La bellissima pagina scritta dall’Amica Suor Donata Pacini che ha così descritto la giornata di consegna dei diplomi di laurea ai primi Medici laureati da quella Università. Nelle sue parole piene di partecipazione, gioia, amore e, più ancora, nello spirito della lettera si legge l’emozione che un evento, divenuto qui da noi una routine spesso banale e svogliata, in quei popoli "giovani" ancora suscita. La "consegna" simbolica di un patrimonio di sapere nelle mani dei nuovi "adepti" si riveste quasi di sacralità, come anche da noi era fino a non molto tempo fa, quando non tutti potevano studiare e apprendere, ma, forse proprio per quello, coloro che riuscivano a farlo erano più e meglio consapevoli del valore e del privilegio del sapere. A ciascuno di questi neolaureati, proprio nel prosieguo del rapporto di collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università di Beira, Wecare ha donato il manuale Merk perché possa essere un loro fidato compagno di tante battaglie per la vita e la salute, fornendo dalle sue pagine preziosi consigli e sciogliendo dubbi. A Donata, ai neo Dottori e a quelli che ancora studiano, tutti noi di Wecare siamo vicini, oggi e domani, per aiutarli a costruire per sé e il loro Paese un futuro migliore. ----------------------------------------------- IRMÃS MISSIONÁRIAS COMBONIANAS Rua Major C. Monteiro 610 - C.P. 1228 - BEIRA Mi ritornano nel cuore queste parole di Khalil Gibran durante la lunga cerimonia di laurea dei nostri primi studenti di Medicina. Sono seduta vicino a loro, tutti compunti nelle loro toghe, e avverto vibrare l’emozione in me e in loro.... Sí, li sento proprio come figli : per quasi 7 anni li ho amati, seguiti, assistiti, consigliati, rimproverati; li ho visti crescere : alcuni di loro sono arrivati adolescenti imberbi ed ora sono uomini vigorosi; ho accompagnato le loro vite tanto quanto loro mi hanno permeso di entrarvi; ho pregato per loro nei momenti difficili e ringraziato Dio quando le cose andavano bene.... Ora li guardo, uno ad uno : Elmano, Alfeu, Celso, Beatriz, Deolinda, Kajal, Amir, Mario, Maria di Fatima, Joselina, Eunice, Anita, Domingos : per voi sono solo nomi, ma per me sono volti, storie, vite che sono entrate nella mia vita, mi hanno consumato energie e mi hanno arricchita di nuove esperienze. Ora vanno, come " frecce che volano veloci e lontane" e con loro va una parte di me... Che Dio li accompagni e mantenga vivi in loro i principi che abbiamo cercato di trasmettere! La cerimonia é imponente : ricevono il diploma di laurea, o di " bacharel" o di "mestre" circa 200 studenti delle 3 facoltá della Universitá Cattolica qui a Beira : insegnanti, economisti e medici. I nostri sono solo 13 ( 3 ragazze non sono passate proprio all’ultimo esame e concluderanno il loro percorso tra qualche mese) e quasi si perdono nel grande numero , ma hanno una rilevanza tutta particolare : concludono un lungo corso di 7 anni di studio e sono i primi medici formati fuori di Maputo! La presenza di alte Autoritá civili e religiose indica il rilievo che questo evento ha nel Paese. La cerimonia comincia con la celebrazione dell’Eucaristia, in onore di S. Agostino, patrono della U.C.M., e si svolge con solennitá e gioia grazie al coro e al gruppo delle danzatrici che sottolineano con musica e gesti appropriati i vari momenti della celebrazione. Poi, si cambia rapidamente " scenario" e prendono posto sul palco le autoritá piú importanti ; dopo i discorsi d’uso, inizia la chiamata : ad ogni nome esplode un grido o un applauso da un lato o dall’altro del grande padiglione, dove sono parenti, amici e docenti dei vari gruppi. Viene il momento dei nostri : salgono il palco, ricevono il diploma e gli abbracci, e tornano al loro posto. Poi un momento intenso di silenzio e di attesa : cosa c’é adesso? 900 persone tacciono e aspettano... Ecco:i neo-laureati proclamano in coro il giuramento : fin dai tempi di Ippocrate la pratica della medicina fu sempre considerata un’ arte e un impegno, regolato da principi etici di rispetto alla vita e alla dignitá della persona e adesso i nostri giovani si impegnano pubblicamente a mantenere " le nobili tradizioni della Medicina". Mi alzo in piedi con loro e prego il Signore che davvero possano esercitare la loro professione con coscienza e dignitá, anche quando si troveranno in condizioni meno favorevoli. Continua la chiamata dei " bachareis" – e sono molti - ma per me ormai il clou é passato, le emozioni cedono il posto alla stanchezza e desidero solo che venga la fine, per poter abbracciare i neo-laureati e condividere la nostra gioia. L’Inno dell’Africa ci pone tutti in piedi a cantare " O Dio, benedici l’Africa..." e finalmente possiamo dimenticare il protocollo e spostarci liberamente nel padiglione per incontrare i parenti e rallegrarci insieme. La festa continua - naturalmente - attorno a molte tavole in cui si incontrano medici e paramedici - che hanno collaborato in vari modi alla formazione - e gruppi di Italiani, Olandesi, Inglesi, Tedeschi e Americani che hanno sostenuto gli inizi della Facoltá con risorse umane e materiali. Oggi é festa per tutti quelli che hanno amato e aiutato la Facoltá di Medicina! Ora, i neo-dottori attendono di essere integrati nel Servizio Sanitario Nazionale ( da cui dipende ogni attivitá sanitaria) e di essere collocati in qualche ospedale per iniziare a lavorare. Noi abbiamo chiesto al Ministro della Salute – da cui dipende tutto – che 6 di questi giovani medici fossero assegnati a lavorare nell’ospedale di Beira, per poter collaborare a tempo parziale con la Facoltá: potranno cosí alleviare un po’ la nostra grave carenza di personale e allo stesso tempo esercitarsi nell’insegnamento : da studenti ora sono diventati colleghi e collaboratori! Per loro e per noi inizia un nuovo cammino.... A tutte le persone che ci hanno sostenuti e accompagnati in questi anni il nostro ringraziamento e la preghiera di continuare ad essere solidali con la Facoltá di Medicina affinché ogni anno ancora possiamo " lanciare nuove frecce vive" per il Mozambico! Un saluto cordiale per tutti. Sr. Donata
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