Ecco cosa ci scrive Velia la sorella di adozione di Don Nader-Davide.
Tutti i materiali e le apparecchiature mediche sono stata messe in un deposito, dobbiamo finire il restauro di una casa che servirà per mettere tutte le attrezzature, e aprire l’ambulatorio, ci vorrà tempo per finire i lavori, abbiamo tante spese e abbiamo dovuto rallentare un po’! L’ambulanza è già in servizio in sud Libano nel paese di “Al Rmaile” avendo fatto come associazione un accordo con il comune del paese dove accolgono profughi siriani, e famiglie indigenti. In Siria la guerra diciamo è finita, e quello che è rimasto sono distruzione, macerie, e famiglie che non solo hanno subito perdite di vite umane, parenti ed amici, ma devono far fronte alla mancanza di tutto… la guerra arricchisce i “ricchi” che sono al potere, ma distrugge anzi annienta la povera gente, quelle persone che se non hanno un lavoro non possono portare nulla sulla tavola. Questo il quadro che il Don ha trovato davanti ai suoi occhi, povertà assoluta, e disperazione, che toglie dignità all’essere umano.
Per il nuovo anno abbiamo due progetti, uno quello di comprare la strumentazione professionale per analizzare il sangue, secondo cercare di comprare un camper (come quello che ci avevate inviato e andato distrutto) e trasformarlo in una clinica mobile con più strumentazioni medicali possibili, per servire più villaggi in Siria collaborando con il governo che ci permette di avere medici che svolgono il loro servizio gratuitamente.
Un semplice grazie non è sufficiente per tutto quello che tu i tuoi collaboratori e la Brams, hanno fatto per realizzare tanti progetti che sono diventati concrete realtà in Siria e Libano, posso dirti con assoluta certezza che avete le preghiere e la riconoscenza di tutte quelle persone che non conoscerete, ma che grazie al vostro prezioso aiuto hanno avuto tanti benefici. Un grazie personale e dal profondo del cuore da Don Davide e da me.
Un abbraccio Velia
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